Paese che vai tradizioni che trovi…
Indistintamente da dove abitiamo ogni paese ha le proprie tradizioni e usanze, sviluppatesi grazie alla storia che ha plasmato il territorio stesso.
Questo accade perchè tanti territori si sviluppavano in simultanea senza sapere cosa accadesse in un’altra determinata zona.
E così amici viaggiatori come esistono tradizioni centenarie nel mio piccolo paesino che ogni anno vengono festeggiate come ricorrenza, ve ne sono nella Riviera dei Cedri.
Ma l’appuntamento a cui non voglio farvi mancare quest’oggi è una celebre festa che riguarda il nostro amato tratto costiero, ma che non lo riguarda in toto.

Stiamo parlando del “Sukkoth” meglio nota come “Festa del Raccolto” anche se in realtà viene distinta con tanti nominativi diversi.
Essa è una delle tre feste di pellegrinaggio prescritte nella Torà, festa durante la quale gli ebrei dovevano appunto recarsi al santuario di Gerusalemme, fino a quando esso non fu distrutto dalle armate di Tito.
L’obiettivo principale di questa “manifestazione” era per segnare la grande volontà ebraica, dimostrando di essere capaci di risiedere nella propria capanna anche durante i giorni di festa.

Inoltre la capanna stessa doveva possedere di dimensioni particolari oltre ad avere un fogliame piuttosto rado, in modo da renderla più ombrosa, con meno luce.
Ma ricordate che la sukkà non è valida se non è sotto il cielo: l’uomo deve avere la mente e lo spirito rivolti verso l’alto e meditare..
Queste usanze mi fanno riflettere su quanto le nostre convinzioni possono essere forti e generare eventi che non ci saremmo mai aspettati.
Un altro precetto più che fondamentale della festa è il cosiddetto “Lulav“, inteso come un fascio di vegetali composto da un ramo di palma, due di salice, tre di mirto e da un cedro che va agitato durante le preghiere.

E per tutti coloro che si chiedevano cosa vi entrasse la Riviera dei Cedri con questa festa prettamente ebraica ecco svelata la risposta.
Il cedro è uno dei simboli principali del tratto costiera più bello e rinomato della Calabria, così tanto che i rabbini nel determinato periodo dell’anno vengono in questa terra per avere la possibilità di scegliere “Il Cedro Perfetto” per la festa.
Vi sono due tipi d’interpretazione per questo Lulàv :
- La Palma è senza profumo, ma con un frutto saporito; Il salice ne sapore ne profumo; Il mirto ha sapore, ma non ha profumo; Infine il Cedro ha sia sapore che profumo; Simbolicamente rappresentato tutti i tipi di uomo.
- La Palma è la colonna vertebrale dell’uomo; Il salice la bocca; Il mirto l’occhio ed infine il Cedro il cuore; Simbolicamente l’uomo rende grazie a Dio con le parti del suo essere.
Ciò significa che l’uomo è disposto a mettersi al servizio di Dio abbandonando per pochi giorni al sua dimora abituale per abitare in una capanna, che ha il simbolo di protezione e pace tra gli uomini.

Una tradizione talmente importante e organizzata minuziosamente sotto tutti i punti di vista, se pensiamo che la sukkà stessa ha un’altezza massima e minima stabilita.
Oggi ho solo deciso di parlarvi un pò di questa tradizione essendone noi in piccola parte protagonisti, ma vi prometto amici viaggiatori che scriveremo un secondo articolo su questa Festa, ed in particolare ci avvicineremo ad uno dei passaggi fondamentali per un Sukkoth con i fiocchi… La scelta del Cedro!