Come ogni mattina mi sveglio di buon’ora. Le 07:00 sono l’ideale per me, quando il sole non è ancora pieno, un pò come le nostre teste dopo tante ore di sonno.
Scherzi a parte è il miglior modo per dedurre se la giornata possa tramutarsi in un’esperienza da ricordare.
Decido di indossare una tuta e andare a fare una passeggiatina, sapete, per le persone un pò in la con l’età come me risulta un ottimo metodo per mantenersi in forma.
Passate già due ore, inizio a notare una luce solare abbastanza forte, avete presente come quando in piena estate, uscite da una zona molto ombrosa? Esattamente nella medesima situazione.
Inizio così a pensare tra me e me, che probabilmente, era la giornata adatta per una delle mie periodiche escursioni.
Come da routine durante la preparazione di una delle mie scampagnate, apro la cartina e inizio subito ad ammirare tutti i luoghi possibili.

Ma d’un tratto ricordo le parole che un buon’uomo mi disse durante la mia ultima visita a Belvedere Marittimo… “Ricorda che ciò che hai visto oggi, è solo una minima parte dell’immensità storica che contiene questo paesello”.
I miei occhi ancora giravano li per la cartina ma, la mia mente aveva già deciso, Belvedere ed il suo paese erano la mia destinazione!
Ed a pensarci è già passato molto tempo dall’inizio della giornata, di conseguenza è una scelta saggia visitare un luogo leggermente familiare piuttosto che uno totalmente da scoprire.
Quindi preparo gli ‘indumenti, riempio la mia borraccia, faccio un elenco degli strumenti per me indispensabili e… zaino in spalla amici viaggiatori.
Come spesso accade, sono molto felice quando metto piede all’interno della mia auto, con la consapevolezza che sarà una giornata all’insegna di storia paesaggi e passioni!
Arrivato vicino la famosa rotonda di Portosalvo, si iniziano a scorgere le prime punte del monte Cannitello.
Durante l’anno tantissimi escursionisti vengono ad effettuare intere giornate di trekking, in modo da mantenersi in forma e godere del fantastico panorama una volta arrivati in cima!

Vi prometto che un giorno andremo, e vi documenterò il tutto e vi assicuro che… non ve ne pentirete!
Arrivati a Belvedere Marittimo decido di salire nei pressi del centro storico con l’intento di gustare un qualcosa di fresco. Anche se il periodo non è ottimale chissà, potrei sempre essere fortunato.
Entro in un bar della piazzetta, e un pò imbarazzato chiedo se avessero già prodotto delle granite, ovviamente in piena stagione invernale la risposta fu negativa… ma l’aver messo piede in questo bar non fu una perdita di tempo.
Nell’imbarazzo della scena il gentile barista mi chiede se fossi del posto, prontamente gli risposi di no, ma che ero un abituale viaggiatore della Riviera dei Cedri.
Abbiamo parlato per tanto, tantissimo tempo.
Ho scoperto essere anche lui un appassionato escursionista nei periodi dell’anno in cui può usufruire di una pausa dal lavoro, ci siamo confrontati ed aperti entrambi a nuovi orizzonti che non conoscevamo prima.
Alla fine della discussione mi ha citato alcuni luoghi che avrei dovuto assolutamente visitare del suo paese.
Ormai dovreste conoscermi, senza perder tempo rimetto lo zaino in spalla e… si torna in marcia!
PORTE ANGIOINE
Inizio a percorrere i graziosi vicoletti che conducono ai luoghi citati dal gentile barista, il raggiungimento non è per nulla faticoso, anche se vi sono poche indicazioni per arrivare alla meta.
Per fortuna le strade che portano a questi monumenti non annoiano, con molte costruzioni antiche tutt’intorno ogni scorcio verso il mare o il monte regala emozioni.
Sotto gli angioini sono state delimitate le prime cinte murarie di questo paese, con due aperture note come “Porte” che nel corso degl’anni sono rimaste intatte, divenute così un simbolo della parte alta del paesino.
La “Porta di Mare” era utilizzata per accedere alla zona abitata della cittadina, che permetteva l’uscita verso la marina e preveniva i pericoli provenienti dal mare grazie alla sua posizione strategica per l’avvistamento.

In questo posto si respira Storia.
Tanti sono i particolari rimasti della vita di un tempo, se avanziamo oltre la porta possiamo notare sulla destra come siano intatte alcune parti della cinta muraria.
Poco più avanti troviamo delle colonne in pietra che sosteneva i locali del corpo di guardia, e infine una grandissima fossa che veniva usata per la bollitura dell’olio utilizzato contro le invasioni nemiche.
Che dire? Semplicemente fantastico.
Soddisfatto del primo “incontro” decido di proseguire nella mia “ricerca“.
Le tantissime scale diventano morbide come il pane appena sfornato, grazie al contesto che ci accompagna lungo il tragitto.
Arrivato alla seconda apertura, la prima cosa che noto è la sua imponenza, un gigante avrebbe tranquillamente attraversato il passaggio.

Essa nota come “Porta degl’orti” costituiva l’ingresso per chi era dedito alle attività rurali, preservando l’accesso alle campagne ed alle proprietà feudali.
In preda alla curiosità decido di voler approfondire meglio la storia di Belvedere.
Durante il tragitto trovo davanti a me una piccola bottega assortita di prodotti e strumenti tipici del territorio.
Interessato al corso storico del paese chiedo all’artigiano un’opuscoletto per approfondire la mia conoscenza.
Molto gentilmente mi consiglia un libro che raccontava passo passo i regni che hanno segnato la crescita del luogo.
GLI ANGIOINI E GLI ARAGONESI
Tra di essi troviamo gli Angioini che hanno reso la cittadella di rilevanza strategica rendendola una terra fortificata fino alla metà del quattrocento.
Questi cenni storici mi emozionano sempre, sembra di vivere tempi passati, a maggior ragione quando calpesti lo stesso terreno che questi personaggi hanno calcato.
Un particolare che mi ha incuriosito molto è stata la difesa di Ruggero di Sangineto durante l’assalto di Giacomo D’Aragona

Re Giacomo riuscì a far prigionieri i figli di Ruggiero, i malcapitati vennero fatti legare a due pali per far cessare la resistenza dei residenti.
Ma Ruggiero non cedette, posponendo l’amore per i propri figli alla patria, ordinò che si continuasse a combattere.
Cosicché Giacomo impressionato da tale gesto, decise di porre fine alle ostilità, riconsegnando il secondogenito ed i resti del primogenito.
PORTE ARAGONESI
Col passare degl’anni però gli Aragonesi riuscirono a conquistare Belvedere e con la loro ascesa vennero edificate altre due porte da aggiungere alla “collezione” del luogo.
Dopo questo piccolo excursus storico, decido di riprendere il cammino diretto verso le aperture Aragonesi.
Affascinato dall’idea di poter riosservare il castello di Belvedere, questa volta di giorno, mi dirigo verso la Porta del Fosso o Porta del Principe.
Accesso edificato per sviluppare la parte di territorio adiacente al Castello, infatti tra questa porta ed il cancello vi era un fossato ed un ponte levatoio ancora visibile.
Immagino i regni che provavano ad assaltare la cittadina, dover interrompere la propria marcia a causa di questo fossato.

Davvero un peccato non poter visitare l’interno del Castello, spero un giorno possa tornare qui e poterlo esplorare in tutti i suoi antri.
Tornando indietro nel tragitto che mi porta direttamente all’attuale piazza principale del centro storico meglio nota come piazza Amellino, è ubicata l’ultima delle porte.
Famosa per essere l’accesso alla sede degl’incontri e delle discussioni che decidevano il destino della città “Porta della piazza” oggi segna l’entrata verso la chiesa di “S. Maria del popolo”.

Secondo l’opuscoletto acquistato qualche ora prima, questo tragitto introduceva nella zona del mercato medievale, ornata di antiche botteghe artigiane.
Guardo l’orario e sono già le 19:00 purtroppo e ora di tornare.
Ancora una volta mi tocca dire arrivederci a questo fantastico che territorio, chissà che un giorno diventi la mia casa! A presto amici sperando si possa tornare presto a mettere lo “zaino in spalla“!
So beautiful!
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Thank you, i appreciate!
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Great photos! Beautiful cityscapes!
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Thank you!
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